Per riscaldare i camper in questi anni si sono tentate soluzioni di vario genere con combustibili alternativi come, ad esempio, il gasolio, ma il GPL resta sempre al primo posto sia per l’affidabilità che per la praticità di utilizzo.
Le case costruttrici hanno realizzato impianti efficienti e sicuri, senza trascurare l’aspetto dei consumi, utilizzando tecnologie all’avanguardia che permettono agli utilizzatori di poter scegliere tra stufa a gas o diesel, tra frigo trivalente o compressore, arrivando anche all’installazione di un bombolone per GPL.
Ovviamente, il consumo di gas può variare in base agli utilizzi, in quanto chi usa il camper in inverno ha necessità di maggiori quantitativi di combustibile rispetto a chi, invece, ne fa uso prevalentemente nella stagione estiva. Inoltre, ci sono persone che non utilizzano neanche il piano cottura e quindi si riduce ancor di più il fabbisogno di gas.
Tra i motivi principali per cui il GPL viene preferito al gasolio, vi sono i cattivi odori e la rumorosità. Infatti, nel sistema di riscaldamento a gasolio, i gas di scarico si presentano maleodoranti e viene anche avvertita una rumorosità alquanto fastidiosa. Proprio a tal proposito, in alcuni campeggi situati in zone del Nord Europa, è vietato l’ingresso a camper equipaggiati di impianti di riscaldamento a gasolio.
Che gas si usa nei camper?
Il GPL (gas di petrolio liquefatto) è commercializzato in diverse varianti, sulla base degli utilizzi dello stesso. Per i camper se ne utilizzano tre versioni: il butano, il propano e una miscela dei due gas che è soggetta a variazioni dovute a scelte aziendali ma anche alla zona di distribuzione.
Per quanto riguarda la resa non si registrano differenze tra le tre varianti di GPL, mentre se ne riscontrano per il funzionamento e per i costi.
Il più economico è il butano che ha come svantaggio principale la difficoltà di passaggio dallo stato liquido a quello gassoso a temperature al di sotto di -5 gradi centigradi e quindi, potrebbe provocare dei problemi nella stagione invernale. Al contrario, il propano non teme il freddo in quanto la conversione dallo stato liquido a quello gassoso si ottiene fino a temperature che oscillano intorno a -35 gradi.
Da tenere presente che se si acquista il GPL in bombola c’è la possibilità di scegliere il tipo di gas (butano o propano), mentre se il rifornimento avviene alla colonnina del distributore si avrà una miscela tra i due gas e quindi in inverno potrebbero sorgere dei problemi di conversione e quindi di utilizzo. Infatti, in caso di miscela butano/propano, alle basse temperature sotto i -5 gradi, soltanto il propano passera alla fase gassosa alimentando le utenze, mentre il butano resterà in fondo al bombolone allo stato liquido e quindi inutilizzato. Inoltre, se si utilizza la miscela c’è il rischio di malfunzionamenti dell’impianto causati da impurità e, per evitare blocchi all’impianto di alimentazione, si rende necessario l’uso di appositi filtri.
Che bombola montare sul camper?
Le bombole che si possono montare sul camper sono quelle in acciaio che hanno un peso di circa dieci chilogrammi e, in genere, sono date in comodato d’uso, dietro versamento di una cauzione di importo esiguo. Si trovano in vendita presso distributori, ferramenta, rivenditori di materiali edili ma anche in normali negozi che abbiano tutte quelle caratteristiche necessarie per il loro stoccaggio.
Durante gli spostamenti in camper, si possono trovare facilmente rivendite sia sul territorio nazionale che all’estero, soprattutto nei Paesi del Nord e Centro Europa, ma è sempre meglio informarsi prima di partire per il viaggio cercando di individuare i punti di rivendita, durante il percorso, soprattutto se si tratta di un viaggio lungo, in zone poco conosciute.
Inoltre, chi si reca all’estero deve tenere presente che non tutti i Paesi adottano le stesse misure di fissaggio tra bombola e regolatore e quindi è opportuno acquistare, prima della partenza, degli adattatori a vite, molto efficaci e sicuri.
In alternativa alle classiche bombole, si può installare sul camper un bombolone fisso che ha il vantaggio di poter essere riempito ovunque esista un distributore di GPL per autotrazione.
Per fare chiarezza su alcune controversie relative allo scopo di utilizzo del GPL, nel 2018 è stata emanata una circolare ministeriale (n. 19045 del 03 agosto 2018) che ha recepito un regolamento europeo, in base alla quale, tra l’altro, è prevista la possibilità di installare permanentemente un contenitore di GPL, purché conforme alle prescrizioni tecniche del regolamento n. R 67, destinato all’alimentazione del dispositivo di riscaldamento.
Di conseguenza, è possibile installare un bombolone sul camper, a cura di ditte specializzate che rilasciano apposita certificazione e la modifica deve essere annotata sulla carta di circolazione, considerando che la vita legale di un serbatoio fisso è di dieci anni (dopodiché deve essere sostituito).
Quanto dura bombola gas camper inverno?
Per evitare di trovarsi con il riscaldamento bloccato nel camper perché utilizzato in zone a basse temperature o di rimanere senza gas, in quanto è terminato creando notevoli disagi soprattutto in inverno, è opportuno adottare alcuni accorgimenti, rivolgendosi sempre a personale specializzato, perché il gas è elemento che può risultare molto pericoloso proprio per le sue caratteristiche.
Infatti, nelle bombole, costruite generalmente in acciaio, è contenuto GPL (gas di petrolio liquefatto) che può essere in tre varianti: butano, propano o una miscela dei due gas. Le miscele che presentano una alta percentuale di propano sono indicate per coloro che utilizzano il camper nei periodi freddi, in quanto tale gas ha una temperatura di evaporazione che si aggira intorno a -40 gradi centigradi, mentre il butano ha una temperatura di evaporazione intorno a -5 gradi centigradi.
Chi utilizza il camper nei mesi invernali e in località molto fredde, deve orientarsi su miscele ricche di propano oppure deve acquistare bombole di propano. Per riconoscere il tipo di gas che è contenuto nelle bombole in commercio, si deve far riferimento al sigillo in plastica a protezione della filettatura e non al colore della bombola.
Si riporta la tabella a titolo informativo:
Sigillo giallo = 100 % butano
Sigillo rosso = 50 % butano e 50 % propano
Sigillo blu = 100 % propano
Per un utilizzo ottimale dell’impianto di riscaldamento nel camper è opportuno seguire alcuni importanti accorgimenti. L’impianto deve essere tenuto sempre acceso, in quanto si riduce il consumo di gas e si evita di ritrovarsi con impianti idrici congelati, con conseguenze piuttosto importanti e costose per le riparazioni. Inoltre, è bene tenere una temperatura di circa 20° C all’interno dell’abitacolo, senza eccedere. In questo modo, si riducono i rischi per la salute, evitando sbalzi termici troppo elevati in caso di uscite frequenti dal camper. Inoltre, si tenga presente che ogni grado sopra i 20° C aumenta il consumo di combustibile del 10%. Un altro accorgimento è di dormire coperti, impostando una temperatura di 15° C durante le ore notturne, equipaggiandosi con delle coperte e dei pigiami adeguati alla situazione.
Una quarta regola è di adeguarsi alle condizioni climatiche esterne, senza mai spegnere del tutto l’impianto di riscaldamento anche in presenza di giornate soleggiate, per evitare problemi agli impianti idrici e alla distribuzione dell’aria all’interno dell’abitacolo. Con questi semplici accorgimenti si possono ottimizzare i consumi di gas, senza trascurare il comfort.
Infine, un cenno a parte merita il rilevatore di gas che deve sempre essere presente all’interno della cellula per salvaguardare la salute e la sicurezza degli occupanti, soprattutto in inverno che è la stagione in cui, durante la presenza all’interno del camper, si tengono le finestre chiuse e si ha uno scarso ricambio d’aria.
I rilevatori di gas sono commercializzati in molte versioni, dai più semplici a quelli più sofisticati e completi. L’importante è che siano installati in modo corretto, nel rispetto delle indicazioni fornite dai produttori. In genere, l’installazione è un’operazione semplice che può essere eseguita anche senza l’intervento di specialisti.